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Le
lettere del Parroco alla Comunità Parrocchiale |
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Don Gustavo Lamanna |
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ANNO
PASTORALE 2024-2025 |
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ANNO
PASTORALE 2023-2024 |
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ANNO
PASTORALE 2022-2023 |
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ANNO
PASTORALE 2021-2022 |
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ANNO
PASTORALE 2020-2021 |
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ANNO
PASTORALE 2019-2020 |
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ANNO
PASTORALE 2018-2019 |
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ANNO PASTORALE 2024-2025 – Lettera per il Natale –
Dicembre 2024
Carissimi, nella
festa del Natale, ormai vicina, Dio rinnova la sua visita, ci accarezza, e
con la sua luce riscalda i valori della nostra vita cristiana. Il Natale
risveglia i desideri sopiti dal logorio del tempo e dagli affanni quotidiani
e apre il cuore alla speranza, tema del Giubileo quasi alle porte, speranza come fiaccola
indispensabile per i nostri passi. Il
Natale recupera la gioia di sentirsi popolo, un popolo in cammino sulle
strade della storia umana tenendo alta la fiaccola luminosa della speranza.
Da quella notte di Betlemme a oggi, il Natale ha sempre movimentato le
persone; da quella notte, gli uomini sono in marcia: lo è stato per i
pastori, per i magi, per i soldati di Erode. Da sempre Gesù è segno di
contraddizione: inquieta le anime nobili e scatena rancore nelle anime
grette, amanti del buio. È
importante essere in cammino. Per chi crede anche i passi fanno preghiera, un
abbraccio dell’umano con il divino che negli accadimenti della vita si svela
lasciando trasparire la mappa e il senso di pellegrinaggio terreno. A Natale
ci inginocchiamo davanti a un Bambino adagiato su un po’ di paglia e non in
candide lenzuola di seta. Gesù non
sceglie un palazzo regale, ma si fa carne umana tra quei poveri dove vivono
particelle genuine di quei valori che riflettono più chiaramente i valori
divini: “Se Gesù ha scelto la povertà, la mitezza, la sofferenza, il
fallimento, l’amore e l’obbedienza, non è stato per rivestirsi di attrattive
strane, ma perché simili condizioni umane sono beatitudini divine. A Natale
Dio ha deciso di raggiungerci là dove noi siamo, per portarci dove è Lui e
per dirci che Lui ha bisogno di noi per aiutarlo con la nostra testimonianza
a salvare l’umanità. A Natale Gesù si incarna nella mia vita, proprio in me,
uomo qualunque, senza meriti e pregi. Ognuno di noi può dire: “Sono io che
sono indispensabile alla potenza divina per far sentire la sua presenza di
amore tra le persone”. In
quella notte i primi ad accorgersi e accorrere alla grotta sono i semplici. Gli
angeli annunciano il messaggio di pace e l’affidano alle mani e ai piedi dei
pastori che si muovono verso la grotta della natività. In
quello stupore c’è la meraviglia di trovarsi di fronte a una nascita avvolta
da un’indescrivibile energia divina che è consegnata
alle persone di buona volontà per aiutare il mondo a entrare nei progetti
gioiosi di Dio. Ha
scritto un saggio indiano che noi cristiani abbiamo compreso solo a metà il
passaggio di Gesù; abbiamo capito che Gesù è il Figlio di Dio, Lui e
Dio-Padre sono un tutt’uno, ma dobbiamo scoprire ancora l’altra metà: Cristo
e l’uomo sono un tutt’uno e ogni uomo, anche il più piccolo degli uomini è
simile a Lui. In ogni persona è impressa l’immagine di Dio, Gesù con la sua
nascita entra nella nostra carne per ridonare splendore alle qualità divine,
per renderci sempre più somiglianti alle caratteristiche stesse di Gesù,
compagno di viaggio e esemplare
modello nel pellegrinaggio terreno. Prego e
auguro a tutti che davvero, quest’anno, Gesù nasca nella nostra vita con i
suoi valori immortali. Con Don
Massimo e Don Leo auguro a tutti un Buon Natale e un sereno Anno nuovo. Il
vostro Parroco Don Gustavo |
ANNO PASTORALE 2024-2025 – Lettera ai genitori per
l’inizio dell’Anno Catechistico –
Settembre
2024
Cari
genitori, è facile,
osservando i figli che crescono e i problemi della società che ci circonda,
essere presi dalle preoccupazioni e privati della speranza, cosa accadrà ai
nostri figli? Quale futuro ci attende? In quali
compagnie si imbatteranno? Quali scelte compiranno? Riusciranno a cavarsela a
scuola e negli ambienti in cui si trovano senza di noi? E la paura rischia di
trasformarci non in educatori ma in protettori dei figli, attenti a
difenderli dal mondo esterno con tutte le sue insidie. Questo, se da un lato
fa sentire ai figli tutto l’affetto e la sicurezza da cui sono circondati non
li aiuta a crescere, ad affrontare la vita, a volare in alto. Occorre
recuperare la gioia di essere educatori, pieni di grazia, resi tali dalla
vicinanza del Signore che nel momento in cui ci chiama a essere padri e madri
ci assicura di essere con noi nella missione affidata. Educatori che sanno
sperare e per questo sanno vincere le preoccupazioni e rischiare perchè il
figlio possa crescere e diventare grande. Educatori
chiamati a dare alla luce Gesù cogliendo ogni segno di miglioramento
sapendosi ritirare quando è necessario, fiduciosi che i figli prima che i
nostri sono del Signore, che nasce ogni giorno per superare i nostri e i loro
errori e per dare a noi e a loro la forza di ripartire. Cercheremo
di confrontarci e dialogare in questo anno tra di noi: famiglia e Parrocchia
per conoscere Gesù l’Educatore per eccellenza. Grazie
per la vostra attenzione e Buon cammino insieme. Il
Vostro Parroco Don Gustavo
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ANNO PASTORALE 2023-2024 – Lettera per il Natale –
Dicembre 2023
Carissimi, davanti
a ogni Presepio, davanti a ogni nostra espressione artistica, con la quale
vogliamo fissare l’evento strepitoso di Dio, che si fa uomo, c’è solamente da
restare muti e attoniti, in un silenzio di contemplazione, di meraviglia, di
riconoscenza. È questo il valore del Natale di Gesù. Silenzio,
raccoglimento, meditazione di fronte al fatto più sconvolgente della storia. Il
Natale esige silenzio: bisogna far fatica per trovare uno spazio di silenzio
in mezzo al frastuono di questi giorni, ma se non lo si trova, si perde tutto
il sapore e il valore di un dono così grande. Bisognerà insegnare al mondo
vicino e lontano a fare silenzio: è il dono più grande che il
cristiano può fare al mondo di oggi. Un
angelo viene ad annunciare ai pastori: “Vi annuncio una grande gioia: oggi è
nato per noi il Salvatore”; è la gioia del mondo intero, la gioia di ieri, di
oggi, e di sempre, la gioia che sola può illuminare il mondo. È la gioia di
sapere che Dio è venuto e che l’uomo può ritrovare la sua salvezza, può
tornare a sperare e a costruire la sua felicità. Il
Natale è un atto di umiltà: atto di verità che conduce ciascuno di noi a
misurare le proprie forze insufficienti, a verificare le nostre continue
sconfitte, i nostri insuccessi inguaribili.
Non è un fatto di autolesionismo, ma solamente una porzione di verità
che permette un’apertura al gesto di salvezza offerto da Dio all’uomo; è un
accettare con gratitudine il gesto immeritato di Dio che viene incontro
all’uomo per sollevarlo dalla sua caduta e ricondurlo sulle strade della vita
e della felicità. Questo
riconoscimento però non è facile: si crede sempre di potersi arrangiare da
soli, di avere sufficienti forze e qualità per uscire dal labirinto, di
essere intelligenti e forti, ricchi e potenti, per fare a meno di ogni altro
aiuto. Di fatto
perchè si prega così poco o quasi per nulla, perché non ci si confronta quasi
mai con la Parola di Dio, perché la fede è sempre e solo un sentimento e non
un abbandono cosciente a Dio e alla sua azione, al suo insegnamento? Non si ha bisogno di un Salvatore o forse si cerca la
salvezza in qualche sistema politico, o in qualche ideologia, in qualche
scoperta economica o scientifica, genetica o psicologica. Sono questi i
salvatori nei quali ancora crediamo, o almeno facciamo finta di credere per
dare una risposta alle troppe domande che appesantiscono i nostri cuori. L’angelo
annuncia che è nato il Salvatore, l’UNICO VERO, l’unico che può dare all’uomo
la sua dignità, la sua potenza, il suo vero valore. Natale è
tutto qui: sta nel CORAGGIO DI ACCETTARE DI AVERE BISOGNO DI DIO. Con Don
Massimo e Don Leo, vi auguro un Santo Natale e un Buon Anno 2024 per tutto
l’anno. Il vostro Parroco Don Gustavo |
ANNO PASTORALE 2023-2024 – Lettera ai genitori per
l’inizio dell’Anno Catechistico –
05 settembre 2023
Carissimi genitori, iniziamo
il nutrimento della nostra fede lasciandoci guidare dal cammino dei vostri
figli. Gesù
chiede a tutti di seguirlo, di andare con Lui. Non fermatevi mai davanti alle
difficoltà, ai dubbi, alle incertezze… Mi sembra di sentire frasi come
queste: sono così a terra nella mia fede in Gesù, come faccio a seguirlo? Ho
così tanti dubbi, come faccio a seguirlo? Ho così tanti dubbi, come faccio a
decidere di mettere in pratica ciò che Lui mi chiede? Mi sono allontanato non
riesco a seguire Gesù nel suo insegnamento. E poi forse non ci credo neanche. Chiedo cari
genitori di non fermarsi ai dubbi della vita e mai rassegnarsi di fronte alle
mete più grandi, anche quando ci sembra di non potere fare di più è bene
restare sempre aperti alla grazia del Signore che è capace di aprire
orizzonti nuovi quando meno ce lo aspettiamo; occorre però avere la
disponibilità interiore a lasciarci condurre dallo Spirito di Dio. L’anno che iniziamo può diventare un anno importante per la fede
cristiana di tutta la famiglia. Con il desiderio di condividere con voi un
coraggioso cammino di fede vi auguro ogni bene nel Signore.
Il Vostro Parroco Don Gustavo
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ANNO PASTORALE 2022-2023 – Lettera per la Santa
Pasqua –
Aprile 2023
Carissimi, con gioia, anche quest’anno, voglio augurarvi una Pasqua felice...la
festa più bella per i cristiani. Dio che si è fatto uomo in Gesù è entrato
nelle nostre contraddizioni e ci dice: “Non temere tu, ricco di giovinezza a volte povero di senso e di futuro
che spesso sfidi i confini della vita cercando brividi, sensazioni forti per
lenire l’inquietudine, la noia che serpeggia nel tuo cuore. Non temere tu che
cammini faticando sotto il peso delle paure, dei dubbi, che vivi fallimenti
di affetti e rapporti... Non temere tu che sei malato, tu che porti dentro
sofferenze spesso silenziose e nascoste ma che sono ferite che sanguinano.
Non temere tu che vedi davanti a te scendere le ombre della sera che spengono
giovinezza, forza, sogni e progetti umani”. Dall’orizzonte del mistero viene
a te una luce splendida che ti porta il sorriso del Risorto. Lui, che ha
voluto entrare come un povero nel nostro soffrire e morire, ti sussurra nel
silenzio, tra le tue inquietudini: “Coraggio riprendi il cammino, lasciati
inondare dalla mia luce”. Colui che è resuscitato da morte ti accarezzerà con
tenerezza e forza, illuminerà un nuovo cammino, riscalderà il tuo cuore. Se
ti lascerai inondare dalla sua luce ritroverai le ragioni vere del vivere e
morire, ti sentirai amato e abbracciato dal Signore della vita che ha vinto
la morte. Con Don Massimo e Don Leo vi auguro una Buona Pasqua In Comunione di preghiera Don Gustavo.
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ANNO PASTORALE 2022-2023 – Lettera per il Natale –
11 dicembre 2022
Carissimi, eccoci di nuovo al Natale. Il Natale non può essere un giorno come un
altro, ma esige una preparazione, un momento di sosta, di silenzio, di
riflessione, di verifica: altrimenti se ne perde il valore e lo si riduce ad
una abitudine pagana di lusso e di regali, che nulla hanno a che vedere con
le più profonde attese dell’umanità. Il Natale è salvezza poiché è l’entrata
di Dio nella storia dell’uomo, di ogni uomo. “Vi annuncio una grande gioia”:
è il grido, l’annuncio di qualcuno che interrompe il sonno della notte e
sveglia i guardiani. Una grande gioia: non la felicità di un avvenimento che
si cancella dalla memoria, non la felicità di un momento di ebbrezza. La
gioia è il dono di un cuore semplice, è la capacità di sentire anche nelle
parole più amare l’eco di amore che cerca il desiderio di una comprensione da
riconquistare, la sensibilità di percepire il palpito del cuore anche quando
la freddezza è diventata scudo e corazza per difendersi da nuove ferite. Oggi
si grida a tutta l’umanità che esiste la gioia. È un angelo che annuncia
questa verità: un messaggero di Dio, è la voce stessa di Dio che viene a
svegliare il duro sonno di noi uomini rassegnati. Una grande gioia è
annunciata all’uomo: così grande che bisogna entrare nel più intimo di sé, e
non confonderla con il chiasso di conquiste subito svanite e marcite. L’uomo
ha bisogno di questa gioia: le altre gioie, false e superficiali, svaniscono
e lasciano più delusi e conducono poi all’inganno, alla ricerca di surrogati,
di idoli, di riempitivi che avvelenano il cuore. Questa gioia nasce solo da
Dio. Il Natale allora, non è il giorno della facilità e della
improvvisazione, ma il giorno della fatica, della conquista, dell’inizio,
della buona volontà che rinasce e ricomincia. PREGHIAMO Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! Accarezza il malato e l’anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall’ignoranza e dall’indifferenza, dalla discriminazione e dall’intolleranza. Sei tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi, liberandoci dal
peccato. Sei tu il vero e unico Salvatore, che l’umanità spesso cerca a tentoni. Dio della pace, dono di pace per l’intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii tu la nostra pace e la nostra gioia! San Giovanni Paolo II Vi auguro con Don Massimo e Don Leo un Natale di pace e di gioia. |
ANNO PASTORALE 2021-2022 – Lettera per la Santa
Pasqua –
10 aprile 2022
Carissimi, lo scorso
febbraio a Firenze c’è stato un incontro dei sindaci del mediterraneo nel
segno di Giorgio La Pira, grande sindaco di Firenze. Un uomo pieno di
coraggio, ma dove poggiava il suo coraggio? Ecco una sua affermazione limpida
come una sorgente di montagna “ ..Se Cristo è
risorto, come è veramente risorto, – la città di Dio è la città finale
dell’uomo: è la città dell’approdo dell’esistenza umana”. Ma la città di Dio
è già iniziata in Cristo Risorto: bisogna allora allargare gli spazi, gettare
la semente, moltiplicare i costruttori, dare voce agli annunciatori del
vangelo: bisogna, come amava ripetere Giorgio La Pira, facendo sue le parole
di Edmond Rostand “ Forzare l’aurora a sorgere…
credendoci!” La fede in Gesù Cristo dava a Giorgio La Pira un
audacia che rasentava l’inaudito e l’incredibile. Durante una
memorabile visita a Mosca , Giorgio La Pira ebbe
l’audacia di presentarsi al Soviet Supremo, dichiarando la sua fede e
gettando la semente del vangelo anche in quel luogo dove il vangelo poteva
apparire improponibile. Disse: “Signori io sono un credente, credo nella
resurrezione di Cristo che attrae a Sé i secoli e le nazioni; credo nella
forza stessa della preghiera. Se volete la pace, togliete di mezzo vi prego,
il ramo secco dell’ateismo, lasciate libera la fede ed i cristiani. Voi avete
la bomba atomica ed io, ho la bomba della preghiera”. Nessuno si sentì
offeso, nessuno reagì con disprezzo; ascoltando La Pira, si capiva che
credeva in quel che diceva e soprattutto, non aveva secondi fini e tanto meno
non aveva interessi personali da difendere. Questa era la sua forza per
diffondere la pace e la gioia iniziata nel mattino silenzioso e luminoso
della Pasqua di Cristo. I santi hanno sentito il bisogno di prendere sul
serio la proposta di Gesù Cristo. La Pasqua ci propone
un itinerario di liberazione da rendere operativo nella nostra vita. Siamo
prigionieri del momento, siamo persone che procedono a testa bassa,
concentrati sui nostri problemi, nelle nostre difficoltà, imprigionati dagli
ostacoli che ci sembrano insormontabili. Siamo concentrati sull’oggi,
preoccupati di salvare il salvabile, di garantirci un passaggio sicuro per
uscire senza molti danni dalla crisi che sta attraversando il nostro mondo.
La proposta di Dio ci sembra troppo grande per le nostre forze. Carpe diem…..vogliamo cogliere l’attimo, pratichiamo ormai il
piccolo cabotaggio, perché abbiamo rinunciato ad affrontare il mare aperto
della storia. Vogliamo spremere il presente ignorando il passato … . La Pasqua ha la sua proposta: ridestare l’uomo
invitandolo a sollevare la testa. La Pasqua ci proietta non in un domani
qualsiasi, ma nel giorno eterno di Cristo Signore. E’
Gesù Cristo stesso che ci presenta un domani diverso, migliore, che da senso
ai nostri giorni, alla nostra affannosa ricerca di libertà e di verità. E’ Gesù Cristo che “ rischia”
tutto se stesso nella realizzazione di una nuova
umanità, da cui scomparirà tutto ciò che provoca disgregazione e corrosione,
sopruso e scandalo, ingiustizia e violenza. Ma attenzione: dobbiamo ancora
attendere tutto ciò? Gesù è già risorto, la Pasqua c’è già stata e, ormai, è
eterna. Ma l’uomo, dov’è? Con Don
Massimo e Don Leo auguro a tutti voi, Buona Pasqua!!! Il Vs.
Parroco Don Gustavo.
Il Signore vi benedica.
Il Vostro Parroco. |
ANNO PASTORALE 2021-2022 – Lettera per il Natale –
12 dicembre 2021
Carissimi, “E il Verbo si è fatto carne e venne ad abitare in mezzo a noi: e noi
vedemmo la sua gloria”. Dio è da sempre presente nella storia dell’umanità di ieri e di
oggi, ma con il Natale si fa presente in modo particolare, per dirci il suo
amore non sceglie la testimonianza e la parola dei profeti, ma la parola del Figlio
stesso. È questo il momento che conclude le attese; è questo l’oggi, il
giorno dell’intervento ultimo di Dio. Ora Egli si rivela “Salvatore in modo unico”. I grandi avvenimenti salvifici del passato, l’esodo, il ritorno
dell’esilio, le vittorie, le liberazioni individuali e politiche, ora
ricevono una conferma definitiva. Il Salvatore è Gesù, non le divinità guaritrici del mondo greco o gli
imperatori che si fregiano di questo titolo … Non c’è possibilità di equivoco: egli è il
Salvatore come Messia (consacrato - inviato) che compie le promesse di Dio; e
come Signore, intronizzato da Dio mediante la risurrezione, Lui ci viene come
Luce, e io sono disposto a lasciarmi illuminare? Lui ci viene come Pace, e io sono disposto a credere che il perdono e
la carità contano più di tutto e sono per il bene di tutti? Lui viene come Parola che
salva e io sono disposto ad ascoltare e vivere questa Parola che viene
rivolta e proposta? Lui viene come Verità e io sono disposto a credergli
anche quando la sua Parola mi scuote, mi interroga, mi mette in discussione?
E noi? Sapremo unirci ai pastori nel rendimento di grazie? Non ci basterà chinarci con stupore sulla mangiatoia: bisogna credere e
vivere la propria fede, affinché la nascita di questo bambino, ignorato dai
grandi di questo mondo ma riconosciuto da un gruppetto di povera gente come
il Messia atteso, venga davvero scoperta e sperimentata come l’inizio di
un’era totalmente nuova per la storia
dell’umanità. Per contemplare il mistero del Natale abbiamo bisogno soprattutto di semplicità per accoglierne il
messaggio. Stupore e sguardo da bambini sono i mezzi necessari per godere e
gustare questo evento. E la gioia contemplativa ha un senso: la nascita di un
bambino, Salvatore universale, Presenza divina che viene a condividere la
nostra vita, Eterno che si fa storia, Infinito che entra nel tempo,
Invisibile che assume la nostra natura umana e tutto questo nella debolezza,
povertà, impotenza e umiltà di una piccola creatura. Su questa povertà, in
questo “farmi in tutto simile agli uomini”, si apre lo splendore del mondo dello
Spirito a noi che spesso siamo coinvolti in drammi di coscienza perché ci
abbandoniamo a principi di violenza e di potere nelle storie della nostra
vita. Con il Natale siamo invitati a
ritrovare la dimensione del “povero”, per stupirci, per accogliere la Pace
“dono natalizio”. Una bella preghiera di Santa Teresa di Calcutta dice: È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tieni la mano. È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. È Natale ogni volta che speri con quelli che disperano. È Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e le tue
debolezze. È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere in te e poi lo
doni agli altri. Auguri di vivere così il Natale! Con Don Massimo e Don Leo vi mando la mia benedizione. Il Vostro Parroco Don Gustavo |
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ANNO PASTORALE 2021-2022 – Lettera ai genitori per
l’inizio dell’Anno Catechistico –
11 settembre 2021
In quel tempo, disse
Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato
me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio
amore. Se osserverete i
miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i
comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste
cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia
piena». Gv 15,9-11 Il giorno del Battesimo siamo stati generati dalla Chiesa nella fede,
innestati nella vita di Cristo, morto e risorto per me, per te, per noi. Il Padre in Gesù ci apre la porta della vita eterna e illuminati dallo
Spirito Santo camminiamo insieme a tanti fratelli e sorelle. Cari genitori far partecipare i vostri figli al percorso catechistico
non ha come finalità la preparazione ai Sacramenti della Riconciliazione,
Eucaristia e Cresima, ma è la scelta di educarli con gradualità alla vita
cristiana attraverso i Sacramenti, affinché la loro vita possa essere ricca
di frutti. Questa opera educativa avviene principalmente con la testimonianza
vissuta nella piccola chiesa domestica: la famiglia. La Domenica le
famiglie, convocate dalla Chiesa, si incontrano per dissetarsi alla
fontana del villaggio: la Parrocchia, dove l’intera comunità si nutre alla
mensa della Parola e del Corpo del Signore. I catechisti contribuiscono a far conoscere ai vostri figli il Vangelo
affiancandovi nell’opera educativa che Dio ha affidato in modo specifico a
voi genitori. Quindi vi invito caldamente e con sollecitudine paterna a partecipare
alla S. Messa per dare testimonianza ai vostri figli della gioia di essere
cristiani. Chi rimane in me, e io in lui,
porta molto frutto perché senza di me non potete far nulla. Gv, 15,5
Il Vostro Parroco Don Gustavo |
ANNO
PASTORALE 2020-2021
– per la Santa Pasqua –
30 marzo 2021
Carissimi, la Pasqua è la festa che celebra la nascita di un mondo nuovo, Pasqua è
il “Giorno del Signore” e “Signore dei giorni”. È il giorno che ha fatto il
Signore: gli altri giorni li abbiamo fatti noi, sono opere nostre. I giorni
di tradimento, dell’abbandono, della fuga, del rinnegamento, dell’odio, della
vigliaccheria, del peccato, li abbiamo inventati noi. Pasqua, invece, è il
giorno creato dal Signore. È un giorno nuovo, è il primo giorno della nuova
creazione, è il giorno che inaugura un mondo nuovo. Noi abbiamo inventato le
tenebre, Lui ci offre la luce. Noi abbiamo accumulato sozzure, Lui ci inonda
con acqua purificatrice. Noi abbiamo cercato la morte, Lui ci regala la vita. Noi abbiamo fabbricato l’odio, lui ha risposto con l’ostinazione
dell'amore e del perdono. Noi abbiamo scelto il peccato, lui ha reagito con
la misericordia. Noi abbiamo condannato, Lui ci ha “graziati”. Questo è il
giorno del “Passaggio”: “Passaggio” dall’uomo vecchio all’uomo nuovo, dal
mondo vecchio al mondo nuovo. Il Signore a Pasqua ci offre il “Suo” giorno,
ci consegna un mondo nuovo. A Pasqua tutto è rinnovato. C’è un appuntamento da rispettare. Il
Signore risorto ci precede, è davanti a noi. Non possiamo stare fermi,
bisogna venire fuori. Egli ci esorta: “Non sei solo, Io sono con te! Vieni
fuori, c’è la vita che ti aspetta!”. Ci ordina di uscire da noi stessi anche quando
abbiamo paura di esporci, quando abbiamo paura di “dare troppo”. Gesù è risorto in una esplosione di energia, di potenza; noi risorgiamo
gradualmente, a tappe. Trasportati dall’amore, anche noi diventiamo capaci di
trasfigurare le nostre fragilità in energia, a servizio del progetto che Dio
ha per la nostra vita. Tutta la vita del cristiano deve essere Pasqua! È assolutamente necessario portare nelle nostre famiglie, nella nostra
comunità, nella nostra città, dentro il mondo del lavoro, della scuola, come
nel mondo della sofferenza, delle relazioni, la serenità, la speranza,e la fiducia che nascono dalla certezza della
risurrezione di Gesù. Cristo ci precede, ci aspetta, ci dà appuntamento, desidera che
risorgiamo insieme con Lui; resta sempre in attesa di un nostro si, di una
nostra decisione: non c’è da stare tranquilli, ci marca a uomo! Egli, però, non risusciterà la nostra piccola vita, egoista e dolorosa:
se lo facesse, sarebbe un castigo più che un premio. Risusciterà, o meglio, ha già risuscitato più volte, speranze perdute,
attese deluse, fiducie sepolte, tentativi falliti, facendo capire che non
dobbiamo credere solo alla Sua risurrezione, ma anche alla nostra e che essa
deve essere motivo di gioia da condividere con i fratelli.
Insieme a
Don Massimo e Don Leo,
auguro una Buona Pasqua a tutti.
Il Signore vi benedica.
Il Vostro Parroco. |
ANNO PASTORALE 2020-2021 – Lettera per il Natale –
15 dicembre 2020
Carissimi, il Natale ci ricorda la nascita del Salvatore, venuto nel mondo per
aprirci le porte del regno di Dio. Luci, frastuoni, regali … nella nostra opulenta società ce la mettiamo
tutta per svuotare il senso del Natale, ma alla fine … ci troviamo Noi vuoti.
Perché il senso è Lui, solo Lui, sempre Lui: Gesù bambino! Il presepe può essere bellissimo, brillante, fantasioso, ma senza di
Lui, non avrebbe senso. Spesso nei nostri presepi la statuina è di ceramica,
di gesso, di cera, di terra, ma il contemplarla ci richiama a Lui, il Dio che
si è fatto uomo per noi. Lui la vita, Lui il verbo che si è fatto carne ed è
venuto ad abitare in mezzo a noi. E’ venuto, cosi come ogni giorno in
ogni luogo, tanti altri bambini si affacciano sul palcoscenico di questo
mondo. A molti non è neanche concesso entrare, perché viene loro negato il
diritto ad un lasciapassare per questa terra. Molti altri nascono nella povertà
così come Gesù e come Lui ad accoglierli ed alimentarli trovano l’amore ed il
calore dell’abbraccio e del seno materno. Altri nascendo, incontrano il benessere (e la superficialità che spesso
porta con sé) ma a volte non trovano l’Amore. Affinché questo Natale possa essere per tutti un giorno di gioia e di
allegria. E in questo periodo, così particolare a causa della pandemia, abbiamo
tanto bisogno di gioia e serenità. Affinché il Re di giustizia e di pace ispiri nel cuore degli uomini la
bontà. Affinché in questo giorno tutti ma in special modo i bambini, possano
sentire attorno l’amore e per questo eleviamo la nostra preghiera a Dio
Padre. Egli ci aiuti a vivere bene il Santo Natale, ormai alle porte. Auguri di Buon Natale e
Felice Anno Nuovo a tutti dal Vostro Parroco Don Gustavo, Don
Massimo e Don Leo. |
ANNO PASTORALE 2019-2020 – per la Santa Pasqua –
08 aprile 2020
I
discepoli di Gesù vennero colti da paura, timore e tremore quando Gesù il
Venerdì Santo venne condannato e crocifisso. Con Lui essi avevano perduto
tutto il contenuto e il senso della loro vita. Si erano visti mancare il
terreno sotto i piedi. Ma ora viene annunciato loro: “Non abbiate paura! Non
è qui”. Non nel luogo in cui lo cercate, non nella tomba, dove con Lui sono
stati sepolti anche i vostri sogni: “È RISORTO” VIVE! La
risurrezione incomincia qui oggi. Inizia dove gli uomini riprendono coraggio,
non piegano la testa, seguono la propria strada e si mettono sulle spalle la
loro croce con coraggio e pazienza. La risurrezione incomincia dove gli
uomini, che forse per mesi e anni non hanno più parlato fra loro si
ravvicinano l’un l’altro, parlano di nuovo, si porgono la mano a vicenda e
provano a rifarlo. La risurrezione incomincia dove gli uomini vincono il loro
egoismo, si dedicano agli altri, li consolano e li assistono facendo il loro
meglio. La risurrezione incomincia dove contro i pregiudizi correnti si
difende la verità e la si onora. La risurrezione incomincia dove ci si
riunisce e si celebra l’Eucaristia. Ogni Eucaristia è una festa pasquale, una
sorgente di vita, di forza, di incoraggiamento e di speranza. Proprio nella
nostra situazione in cui molti non hanno più alcuna prospettiva di speranza,
abbiamo bisogno di questa celebrazione della vita nuova. Perché ogni volta ci
viene detto: “NON ABBIATE PAURA. È RISORTO” VIVE e anche voi dovete avere la
vita in pienezza. Anche voi
vivrete, vivrete in eterno. Con Don
Francesco e Don Leo porgo i miei più affettuosi auguri di non avere mai paura
sapendo che la forza e il coraggio vengono da un’autentica preghiera. Vi auguro una serena e santa Pasqua Don Gustavo |
ANNO PASTORALE 2019-2020 – Lettera per il Natale –
15 dicembre
2019
Carissimi, Eccoci di nuovo al Natale. Il Natale offre ogni anno ad ognuno di noi la voglia di desiderare un
mondo migliore, proponendo tante iniziative di solidarietà che vogliono
aiutarci ad amare il prossimo e ad essere più buoni. Nel cuore dell’uomo
alberga una profonda nostalgia di amore, ma di un amore gratuito, che non
tradisce. A Natale è importante riscoprire che non possiamo accontentarci di ciò
che è meno di Dio. Forse, alcuni non osano pronunciare il nome di Dio ma
intuiscono che c’è Qualcuno al di sopra di tutti che è il solo che può
illuminare la vita umana. Se siamo capaci di ritornare nell’intimo delle nostre coscienze ci
rendiamo conto che non bastano le “cose”: sono senza anima e non riempiono la
nostra sete di tenerezza e di felicità. A Natale il mondo propone tanto sfavillio esteriore; magari anche noi
corriamo dietro a tanti luccichii, ma poi ci accorgiamo, a volte in fretta
che dopo certi tipi di felicità rimane solo un grande amaro in bocca … solo
Dio può dare la felicità vera! IL NATALE BUSSA ALLA PORTA DELLA NOSTRA COSCIENZA. È un bussare che fa
rinascere in noi viandanti nella nebbia, le grandi domande: “Perché sono
nato? Perché vivo? Perché devo morire?”. Il Figlio di Dio si è incarnato per darci le risposte a questi
interrogativi. Natale si offre a tutti come la “Grande Luce” che entra sulla
Terra e che viene a illuminarci la vita . Il Natale
del consumismo che
ci fa correre freneticamente dietro a tanti abbagli, è il segno della grande
nostalgia di Dio che c’è in noi. DIO BUSSA ALLA PORTA DEL NOSTRO CUORE: è la Grande Luce che entra nelle
tenebre dei nostri dubbi, delle nostre insicurezze, delle nostre paure, delle
nostre contrad-dizioni…È una luce che non entra con
grandi discorsi filosofici o teologici , ma entra
nella fragilità di un BAMBINO che si offre a noi come DONO. Solo l’AMORE può dare senso alla vita e a questo ci richiama ogni anno
il Natale. ACCOGLIERE IL NATALE significa non avere paura dell’Amore. Se impariamo dal Bambino a vivere l’amore vero, quell’amore che è dono,
che è TOTALE GRATUITÀ le persone sole troveranno speranza, le persone
ammalate troveranno conforto, le persone ansiose sicurezza. Il Natale sia
per tutti la riscoperta dell’amore vero. Non accontentiamoci di
ciò che è meno grande di Dio anche se ap-parentemente può sembrare
affascinante e gratificante, perché
SOLO DIO PUÒ FARCI FELICI. Auguri carissimi a tutti di ogni bene. Con don Francesco e don Leo
auguro a tutti un Santo Natale. Il Vostro Parroco Don Gustavo |
ANNO PASTORALE 2018-2019 – Lettera del Parroco per
l’inizio dell’Anno Catechistico –
09 settembre 2019
“…La manifestazione più significativa della Chiesa
avviene ogni Domenica, giorno del Signore, memoria
viva della resurrezione di Cristo, quando la comunità si raduna per la
celebrazione dell’eucaristia. La Messa domenicale è il grazie settimanale,
condiviso da ognuno, per il dono della fede, dell’amore e della speranza più
forte di ogni morte. …Quando diciamo che non ci sono più i buoni sapori
di un tempo, in realtà stiamo constatando una sorta di smarrimento del senso
profondo delle cose… Attraverso i sacramenti, la vita nei suoi vari
passaggi (nascita e morte, salute e malattia, amore di coppia e servizio alla
comunità, peccato e perdono…) viene inserita nell’evento pasquale di Gesù, da
cui riceve forza e senso. È Cristo stesso mediante i sacramenti a entrare
nella nostra vita, agendo in essa con la potenza del suo amore”. (CEI, commissione episcopale per la dottrina della
fede, l’annuncio e la catechesi Lettera ai cercatori di Dio, 13) Carissimi
genitori ci accingiamo a vivere insieme un nuovo anno catechistico, vi
esorto calorosamente ad accompagnare i vostri figli nel vissuto quotidiano
intessendo con loro una relazione profonda fatta di ascolto e dialogo, di
abbracci e sorrisi, di “si” e anche di giusti e provvidenziali “no”,
educandoli con l’esempio alla vita buona del Vangelo. Allora la vostra
testimonianza visibile e concreta alla messa domenicale sarà vera e fruttuosa
non solo per la vita dei vostri figli ma per quella di tutta la famiglia e
dell’intera comunità di cui voi siete pietre vive. La
catechesi è incontro, non è una delle tante attività settimanali; i bambini
non sono pacchi da consegnare ai catechisti. I vostri
figli hanno bisogno della vostra presenza, di vedervi e sentirvi la Domenica accanto a loro, rendendo grazie al Signore per la
settimana trascorsa, offrendo insieme al Pastore e a tutta la comunità
parrocchiale gioie e dolori. Altrimenti l’annuncio del Vangelo resta lontano
dalla mente e dal cuore dei bambini e una vera crescita nella fede, nella
speranza e nella carità non c’è: alla prima tempesta della vita si crolla. Cari
genitori siate di quelli che ascoltano e mettono in pratica come l’uomo che
costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla
roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a
smuoverla perché era costruita bene. (Lc 6, 48) Vi invito a riflettere e vi aspetto ogni Domenica! |
ANNO PASTORALE 2018-2019 – Lettera per la Pasqua –
14 aprile 2019
Carissimi, il
Signore è risorto, è veramente risorto! Ogni nebbia è scomparsa. Questa
notizia è semplicemente inconcepibile e incredibile e lo è non solo per noi
oggi, lo fu già allora. Gesù
Cristo, martoriato e crocifisso, il cui cuore fu trafitto in croce da una
lancia e che poi venne deposto in un sepolcro appena scavato, vive. Dopo la
morte è andato dal Padre Suo e nostro ed è apparso personalmente ai suoi
discepoli invitandoli ad annunciare a tutto il mondo questa notizia della
morte e della vittoria della vita sulla morte. La risurrezione di Cristo è il
motivo della speranza della nostra risurrezione. Talvolta, per il credente, l’abito
della festa appare un lusso a causa di un’anima logorata ogni giorno dalla
tristezza e dalla disperazione. George Bernanos, consigliava di mettersi ogni
mattina davanti allo specchio e chiedersi: “Ho ancora oggi la faccia da
risuscitato? Oppure non so annunciare altro che la tomba del venerdì, e
perché qui mi sono fermato definitivamente?”. Ognuno di noi dovrebbe fare
questo test pasquale. Al bando quindi la maschera di una letizia di facciata,
di “una cosmetica dell’anima”. È alla luce della Pasqua che l’anima va
rinnovata quotidianamente. In Gesù
risorto la vita e non la morte ha avuto l’ultima parola; l’amore ha riportato
la vittoria sull’odio e la violenza. Molti assomigliano all’uomo moderno che
intraprende un’escursione nel deserto. L’inclemente calore del sole lo
brucia; è affaticato, è stanco. Improvvisamente vede in lontananza un’oasi
che potrebbe salvarlo: ma siccome è un uomo moderno, illuminato e scettico,
che non si lascia ingannare, pensa ad un miraggio. Si avvicina ulteriormente
all’oasi e vede sempre più chiaramente le palme di datteri, l’erba e
soprattutto una fonte. Ma pensa: questa è un’allucinazione dovuta alla fame,
creata dal mio cervello mezzo impazzito. Egli ritiene che lo zampillare
dell’acqua sia una illusione acustica. E così rimane a giacere nella sabbia
cocente e muore … poco tempo dopo due beduini lo trovano steso là, morto.
“Puoi mai capire una cosa del genere?” chiede uno dei due all’altro “i
datteri gli cascano quasi in bocca, e lui giace qua morto di sete proprio
accanto alla fonte; com’è possibile tutto ciò?” l’altro risponde: “era
sicuramente un uomo moderno!”. La
Pasqua è l’alternativa della speranza alla disperazione e alla stanchezza di
vivere così diffuse nel nostro tempo. A Pasqua
l’umanamente impossibile è divenuto vero e reale. A Pasqua
la vita e la speranza di pienezza e di realizzazione della vita hanno
ottenuto definitivamente giustizia. La
risurrezione che noi speriamo, inizia già oggi. Inizia
dove ci solleviamo dal nostro egoismo e dal nostro pensiero interessato
spesso gretto e limitato, dove ci apriamo alla giustizia e all’amore, dove
diamo spazio al perdono e alla riconciliazione. Inizia dove risorgiamo dal
sepolcro del nostro sconforto e dalla nostra stanchezza, dal nostro
malcontento e dalla nostra indolenza, per osare di nuovo con quel Dio accanto
al quale tutto è possibile. La risurrezione inizia dove noi nell’oggi non
cerchiamo ciò che è quaggiù, ma ciò che è lassù. Il
futuro è già iniziato. Pasqua: il domani è già oggi. Con Don Francesco e Don Leo porgo a tutti voi affettuosi auguri di una
Buona Pasqua di Risurrezione. il Vostro Parroco Don Gustavo |
ANNO PASTORALE 2018-2019 – Lettera per il Natale –
16 dicembre 2018
Carissimi, come nelle Parrocchie dove ho prestato servizio come Parroco a San
Fedele Martire (Collina Lanciani e Pietralata) e San Melchiade (Labaro –
Flaminia), mi piace per Natale condividere con voi alcune riflessioni. Innanzitutto grazie per la vostra squisita accoglienza sia in
Parrocchia sia nelle famiglie che sto visitando. Quella di visitare le famiglie è una esperienza che mi sta veramente
arricchendo nel vedere tantissima umanità e senso di ospitalità. Vengo, come ho già detto, come il Pastore che ama visitare le sue
pecore senza alcuna pretesa e neanche per fare l’appello di chi viene in
Parrocchia. Vengo solo per incontrarvi; al resto ci penserà lo Spirito Santo. Ci stiamo avvicinando al Natale, la notte di Natale sarà una notte di
gioia, di grazia. La notte nella simbologia biblica è il segno delle tenebre, del
peccato, della oscurità senza speranza di luce. Ebbene in questa notte “una luce rifulse…poichè
un Bambino è nato per noi, ci è stato dato un Figlio”. Nella notte Dio squarcia le tenebre di una storia, la storia dell’uomo
senza speranza e fa apparire una luce. Nella notte senza speranza dell’umanità Dio accende la luce della
speranza e dona ad ogni uomo la possibilità di iniziare un nuovo cammino. Sono trascorsi più di 2000 anni da quell’evento, eppure anche se la
luce brilla nelle tenebre, queste sembrano persistere ed incombono minacciose
sulla nostra storia. Potrebbe sembrare una sconfitta di Dio; ma non è così. Gesù è venuto
come luce del mondo, come segno di sicura ed invincibile speranza. Se le
tenebre persistono non è perché Dio sia stato sconfitto: è perché non tutti
gli uomini hanno avuto il coraggio umile e l’umiltà coraggiosa di accendere
la loro fiaccola spenta alla irradiante luce del Salvatore. La luce quindi c’è! E solo chi è capace di umiltà e di desiderio rimane
avvolto da quella luce che è vita. Gli altri rimangono solo ricchi della loro arida superbia propria di
chi vuol fare la storia della povera luce dei propri tornaconti della loro
“razionale” irrazionalità, della loro ragione. Natale è notte di grazia solo per chi sa accoglierla, per chi sente nel
cuore uno struggente anelito di libertà e salvezza. Nel mondo ci sono ancora
guerre, distruzioni, innocenti che muoiono, bambini che vengono sfruttati e
distrutti nella loro innocenza, popoli interi che muoiono di fame per
l’arroganza e l’egoismo dei ricchi, tante famiglie si disgregano, uomini che
non si amano, avvelenati come sono nel loro cuore dall’odio, molti vivono
senza speranza; potremmo continuare. Ma questa “notte” può terminare se lo vogliamo, solo se con fede
accendiamo la nostra candela spenta alla luce del Signore, luce che nessuno
potrà mai spegnere. È venuto in mezzo a noi. Ha piantato la Sua tenda: Egli non fugge, non
volta lo sguardo davanti alla devastazione operata dalle potenze inique: è
proprio per questo che il Natale è e resta un Natale di gioia, di grazia: si,
Egli è in mezzo a noi, condivide la nostra miseria e la nostra impotenza,
condivide con noi ogni tragedia, tutte le tragedie che la mano iniqua
dell’uomo fa scoppiare. Egli sopporta il male del mondo, ma ha bisogno di
uomini di buona volontà, di uomini che amano in maniera incrollabile la
Speranza; ad essi Dio affida il compito di essere profeti del futuro. La Sua Presenza nella nostra storia dissemini di “grazia” e di “verità”
il travagliato cammino di ogni uomo.
Maranathà, vieni Signore Gesù!
Tu che eri, che sei e che verrai:Amen Con don Francesco e don Leo auguro a tutti un Santo Natale il Vostro Parroco Don Gustavo |
ANNO PASTORALE 2018-2019 – Messaggio di saluto per
l’inizio del suo ministero –
09 Settembre 2018
Carissimi, in questi giorni quante emozioni e quanti
stati d’animo diversi: penso a voi che salutate don Nunzio, dopo quindici
anni di cammino insieme, e che nello stesso tempo accogliete me, vostro nuovo
Parroco, so che già da qualche mese state pregando per me, ne sono contento!
Grazie! Ma non posso non avere un pensiero
per i parrocchiani che lascio a San Melchiade, dopo undici anni di lavoro
gioioso e di belle esperienze vissute insieme. Così come è stato a San Fedele
dove sono stato quattordici anni; anche lì il Signore ci ha ricolmato di
gioia, e stata la mia prima destinazione da Parroco dopo essere stato qui
come viceparroco. Sì, dopo venticinque anni ritorno in mezzo a voi, non più
come viceparroco ma come vostro Padre e Pastore; rivedo volti già conosciuti,
che grande gioia! E tutti gli altri che ancora non conosco, ma vi sento già figli
miei, vi verrò a trovare e benedirò voi e le vostre famiglie. Non avrei mai pensato.
.. tra le tante Parrocchie di Roma, sono ritornato qui a San Filippo
Neri alla Pineta Sacchetti. Ringrazio il Vescovo del settore
nord Don Guerino Di Tora, il nostro Vescovo Don Paolo Salvadagi,
che ho già incontrato, e il cardinale vicario Don Angelo De Donatis tramite
cui il Santo Padre, Papa Francesco, mi ha incaricato di guidare questa
Parrocchia. Alla protezione di San Filippo Neri,
nostro Patrono, e alla Vergine Maria, nostra Madre Celeste, affido il mio mandato di Parroco. Augurandoci un gioioso cammino
insieme benedico voi, le vostre famiglie, tutta la comunità parrocchiale. il Vostro Parroco don Gustavo |