|
Il
Vescovo di Roma |
|
Il Vescovo
di Roma è il Papa, Pastore della Chiesa Universale.
Il Pontefice
provvede al governo della Diocesi con i Vescovi suoi collaboratori,
in primo
luogo attraverso il Cardinale Vicario, coadiuvato dal Vicegerente
e dai
Vescovi Ausiliari, ai quali è affidata la cura pastorale dei vari settori.
Speciale
Papa Francesco
L’ELEZIONE
13 MARZO 2013, ore 17.50:
fumata bianca
L’ANNUNCIO
“ Annuntio vobis gaudium magnum.
Habemus Papam:
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,
Dominum Georgium Marium
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio
qui sibi nomen imposuit
Franciscum ”
FRANCESCO
266° SOMMO PONTEFICE DELLA
CHIESA UNIVERSALE
IL
PRIMO DISCORSO
Fratelli e sorelle, buonasera!
“ Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a
Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla
fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità
diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una
preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme
per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.
E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino
della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese.
Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per
noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande
fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e
nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per
l’evangelizzazione di questa città tanto bella!
E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un
favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il
Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione
per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.
Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli
uomini e le donne di buona volontà.
Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza.
Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la
Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo! ”
BIOGRAFIA
DI PAPA FRANCESCO
Il
primo Papa giunto dalle Americhe è il gesuita
argentino Jorge Mario Bergoglio,
76 anni, arcivescovo di Buenos Aires dal 1998. È una figura di spicco
dell’intero continente e un pastore semplice e molto amato nella sua diocesi,
che ha girato in lungo e in largo, anche in metropolitana e con gli autobus.
«La mia
gente è povera e io sono uno di loro», ha detto una volta per spiegare la
scelta di abitare in un appartamento e di prepararsi la cena da solo. Ai suoi
preti ha sempre raccomandato misericordia, coraggio e porte aperte. La cosa
peggiore che possa accadere nella Chiesa, ha spiegato in alcune circostanze, «è
quella che de Lubac chiama mondanità spirituale», che
significa «mettere al centro se stessi». E quando cita la giustizia sociale,
invita a riprendere in mano il catechismo, i dieci comandamenti e le
beatitudini. Nonostante il carattere schivo è divenuto un punto di riferimento
per le sue prese di posizione durante la crisi economica che ha sconvolto il
Paese nel 2001.
Nella
capitale argentina nasce il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi:
suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre,
Regina Sivori, si occupa della casa e dell’educazione dei cinque figli.
Diplomatosi
come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel
seminario diocesano. L’11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di
Gesù. Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina,
si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Fra il 1964 e il
1965 è professore di letteratura e psicologia nel collegio dell’Immacolata di
Santa Fé e nel 1966 insegna le stesse materie nel
collegio del Salvatore a Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia
laureandosi sempre al collegio San Giuseppe.
Il 13
dicembre 1969 è ordinato sacerdote dall’arcivescovo Ramón
José Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 in
Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di
nuovo in Argentina, è maestro di novizi a Villa Barilari
a San Miguel, professore presso la facoltà di teologia, consultore della
provincia della Compagnia di Gesù e rettore del Collegio.
Il 31
luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dell’Argentina. Sei anni dopo
riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, è di nuovo
rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel.
Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; quindi i
superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella
chiesa della Compagnia nella città di Cordoba, come direttore spirituale e
confessore.
È il
cardinale Quarracino a volerlo come suo stretto
collaboratore a Buenos Aires. Così il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo
nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos
Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale l’ordinazione episcopale proprio
dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo e nello stemma inserisce il cristogramma
ihs, simbolo della Compagnia di Gesù. È subito
nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene
vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, è promosso
arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte
del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio
1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito
orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dell’Università Cattolica.
Nel
Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale, del
titolo di san Roberto Bellarmino. Nell’ottobre 2001 è
nominato relatore generale aggiunto alla decima assemblea generale ordinaria
del Sinodo dei vescovi, dedicata al ministero episcopale. Intanto in America
latina la sua figura diventa sempre più popolare. Nel 2002 declina la nomina a
presidente della Conferenza episcopale argentina, ma tre anni dopo viene eletto
e poi riconfermato per un altro triennio nel 2008. Intanto, nell’aprile 2005,
partecipa al conclave in cui è eletto Benedetto XVI.
Come
arcivescovo di Buenos Aires — tre milioni di abitanti — pensa a un progetto
missionario incentrato sulla comunione e sull’evangelizzazione. Quattro gli
obiettivi principali: comunità aperte e fraterne; protagonismo di un laicato
consapevole; evangelizzazione rivolta a ogni abitante della città; assistenza
ai poveri e ai malati. Invita preti e laici a lavorare insieme. Nel settembre
2009 lancia a livello nazionale la campagna di solidarietà per il bicentenario
dell’indipendenza del Paese: duecento opere di carità da realizzare entro il
2016. E, in chiave continentale, nutre forti speranze sull’onda del messaggio
della Conferenza di Aparecida nel 2007, fino a
definirlo «l’Evangelii nuntiandi
dell’America Latina».
I
TITOLI DEL PAPA
VESCOVO DI ROMA
PRIMATE D’ITALIA
SOVRANO DELLO STATO
VICARIO DI GESÙ CRISTO
PATRIARCA D’OCCIDENTE
IL SERVO DEI SERVI DI DIO
SUCCESSORE DEL PRINCIPE DEGLI APOSTOLI
SOMMO PONTEFICE DELLA CHIESA UNIVERSALE
SOVRANO DELLO STATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO
ARCIVESCOVO E METROPOLITA DELLA PROVINCIA ROMANA
Il
Vescovo di Roma con i nostri sacerdoti
Parrocchia San Filippo Neri alla Pineta
Sacchetti - Via Martino V° 28 - 00167 Roma - Tel.
06/66000409